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Una ricerca estetica che valorizza una campitura distesa, come i macchiaioli, attraverso la quale in modo soffuso il colore in espansione rende viva ogni immagine.
Ma questa capacità, che indubbiamente è l’elemento di maggior spicco della pittura di Carla Colombo, ha una matrice a mio avviso prettamente avanguardistica, anzi espressionistica, in questa dimensione, costituita da colori ora reali ora velatamente cangianti, si delinea il profilo emozionale dell’autrice. Così la sua pittura non si rivolge solo al soggetto rappresentato , ma lo “concettualizza” in <cartucce di dinamite che devono esplodere in luce>, scriveva un fauvista come Derain. E proprio la luce e l’ombra fungono da condensatori delle emozioni, rendendole innovazione, la pittura della Colombo mantiene : ed è la prospettiva, la regola essenziale del buon dipingere, che spesso gli stessi naturalisti, di cui la pittrice non fa parte, misconoscono. Così nell’apparente realismo si viene a creare un’arte originale ed intensamente espressiva.
Prof. Giuseppe Manitta
settembre 2006